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TATTICA

25 июня 2020 г. - 12:57 Часов
TATTICA |#51
08 апр. 2021 г. - 17:51 Часов
@Adiluk99

Vorrei partire da questo video di Conte per fare un ragionamento più ampio.
Ben venga se si vogliono aggiungere al dibattito anche gli altri utenti @bonf89 @Serwsdrr @Rafael98

https://www.instagram.com/p/CNZ2aPmKD50/

Conte titola il video 4-2-4, come il suo vecchio modulo originario pre Juventus.
Eriksen scende al fianco di De Vrij, con Skriniar e Darmian che si posizionano come terzini, andando a comporre un 4-2-4 con Barella e Gagliardini in mezzo e i due esterni che si alzano.
Eriksen e De Vrij si scambiano il pallone, poi parte una combinazione classica per risalire velocemente il campo.
Skriniar->Barella->Hakimi->Lautaro->Young->Lukaku.
Coinvolti 8 giocatori a toccare il pallone e azione che si chiude con il gol di Lukaku.
Con l'area attaccata in massa da 4 giocatori più il quinto che crossa in zona offensiva.

Da questa azione che porta in vantaggio l'Inter dopo 10 minuti vorrei aprire il dibattito sulla grande polemica già aperta sui giornali e sui social e che con questa partita è ancora più accentuata. Quella tra giochisti e risultatisti, in questo caso applicata a De Zerbi e Conte, ma che potrebbe essere applicata anche a Flick e Pochettino per la partita di Champions tra Bayern e PSG.

Nel calcio per fortuna non c'è un solo modo di giocare o un solo modo di vincere.
Io però quella divisione sopra proprio non la capisco. Nessun allenatore vuole fare del bel gioco tanto per senza provare a vincere. Allo stesso tempo chi punta più al risultato non per forza non ha un'idea di gioco.

Perchè aldilà del bello o brutto che può essere relativo (io per esempio odiavo l'ultimo Barca di Guardiola con Fabregas punta) l'importante per me è che ci sia un'idea di gioco chiara.
L'Inter può giocare partite belle o brutte, ma ha un'idea chiara. Risalire il campo velocemente con la costruzione dal basso o con il contropiede, isolare i suoi giocatori più forti in 1vs1, avere solidità difensiva ecc.
Allo stesso tempo il Sassuolo ha la sua identità. Con il possesso palla e i triangoli, per poi verticalizzare.
Però non bisogna criticare De Zerbi per aver avuto il 70% di possesso palla con passaggi per lo più orizzontali, perchè l'Inter è stata in grado di non concedere mai verticalizzazioni o spazi.
Come non va criticato Conte per aver lasciato il possesso agli avversari, mettendosi poi nelle condizioni migliori per attaccare con spazio.

Ora uno viene fatto passare come maestro quando vince e come esteta quando perde o l'altro come anticalcio quando va a giocare una determinata partita sui punti di forza suoi e deboli dell'avversario vincendo.

E ripeto che lo stesso discorso è applicabile a Bayern-PSG. Perchè se hai Mbappè e Neymar che sono devastanti quando hanno campo è forse la scelta più logica lasciare la palla al Bayern e colpirla alle spalle.
Non è pirla Flick perchè tiene palla e difende sempre in avanti, come non è stato anticalcio Pochettino a fare una partita di contenimento ed essere devastante quando trova campo da attaccare.


Ora il dibattito tornerà a favore di quelli che sostengono che la costruzione dal basso e il mantenimento del possesso non sono utili. Intendendo poi Conte come un allenatore da difesa e contropiede mentre è riuscito a sviluppare una costruzione dal basso per certi versi incredibile, perchè squadre che riescono ad arrivare al tiro così velocemente partendo da dietro ne vedo poche.

Mentre dovrebbe concentrarsi su come si sia sviluppato il calcio all'estero e come dovremmo importare sempre più i concetti. Applicandoli poi in base alla situazioni e ai giocatori.

Perchè se l'Inter avesse tenuto il possesso per il 70% senza mai mettere Lukaku nelle condizioni di attaccare in campo aperto ci sarebbe stato qualcosa di sbagliato.
Discorso ugualmente applicabile al PSG, perchè non mettere Mbappè nelle condizioni di attaccare lo spazio in velocità sarebbe un errore.

E concentrarsi sulle idee, che possono essere le più diverse possibili, ma devono esserci le idee e l'identità.
Perchè un allenatore bravo può essere De Zerbi come D'Aversa o Italiano come Juric, pur giocando tutti in modi completamente diversi.
Mentre dovrebbero essere accontonati quegli allenatori che hanno secondo me poche idee e giocano un calcio spesso semplicemente speculativo e improvvisato, come possono essere i Gotti, Ballardini, Iachini e via dicendo.



Vostri pareri?

•     •     •

"Ogni anno facevo una vacanza, andavo, andavo a Firenze, c'è un caffè sulle rive dell'Arno. Ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca. E avevo un sogno: che un giorno, guardando tra la gente ai tavoli, l'avrei vista lì, con, con sua moglie e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo che ce l'aveva fatta, che era felice."
Alfred Pennyworth, Il Cavaliere Oscuro il Ritorno

Эта статья в последний раз редактировалась ingecomeveron 08 апр. 2021 г. на 17:53 Часов
TATTICA |#52
09 апр. 2021 г. - 3:59 Часов
Originariamente scritto da ingecomeveron
Vostri pareri?


Beh, che dire, ottime considerazioni.

Sapete che non sono un amante di Conte, però gli va dato atto di aver fatto qualcosa di ottimo. A livello di gruppo l'Inter non era così compatta dall'era Mourinho, così non era così fuori dalle polemiche e dal fuoco incrociato dei media da molto molto tempo. Segno che molti considerino praticamente concluco il campionato anche che non ci siano state poi così tante polemiche per il mancato rigore su Raspadori con annesso contropiede e goal del raddoppio: fosse successo in altri momenti sarebbe venuto giù il mondo.

L'azione del primo goal e' qualcosa di fantastico ma non e' qualcosa di nuovo: chi parla di un'Inter che gioca solo di contropiede dovrebbe vedersi questo goal come quello del derby così come altri che nascono tutti così. Si attira la pressione, la si elude con ottimi tocchi, e poi si punta veloci la porta.

Quando hanno chiesto a De Zerbi qualcosa riguardo l'aver preso goal su due contropiedi, lui si e' stizzito, probabilmente prendendola come un'accusa sul fatto che magari avrebbe dovuto essere meno arrembante contro una big, e ha detto quindi lui stesso che il primo goal non e' un contropiede (Tiribocchi), e che in ogni caso non e' una vergogna prendere goal in contropiede.
https://youtu.be/Lxx7RiQ-J2k?t=220

Ad ogni modo, sta diatriba tra giochisti e risultatisti che molti fanno e' fine a se stessa. E' chiaro infatti che:
- il risultato interessi anche ai "giochisti", solo che vogliono sfruttare certe potenzialità della rosa o certi meccanismi per arrivare al risultato:
- non e' detto che i risultatisti non possano attuare un bel gioco: per caso il goal di ieri, o del derby, sono più brutti dell'osannatissimo tiki taka? Oltretutto, ma ci sono tanti a cui annoia il tiki taka, quindi la divisione e' puramente soggettiva spesso e volentieri.

Tra i risultatisti più celebri Allegri, che ha avuto da dire più volte anche con Adani, uno che invece e' fan degli allenatori esteti. Ma se Allegri riesce a tirare fuori qualcosa di buono con ogni rosa, dopo qualsiasi tipo di mercato, e' sicuramente una cosa buona. Magari lui sarebbe riuscito a valorizzare Eriksen molto prima di un anno. Di contro magari le partite dell'Inter sarebbero state più "anonime", chi lo sa. E di contro lui non e' riuscito a valorizzare uno come Cancelo che ancora rimpiango e ora rimpiangono pure a Torino. Questo per dire che i pro e i contro ci sono in ogni caso.

Io comunque, vedendo un Sassuolo con un'idea così ben radicata, uno Spezia così mordace nonostante una rosa non di altissimo livello, un Verona sempre all'altezza e interessante, vorrei proprio vedere questi allenatori alle prese con sfide più impegnative. Juric sinceramente potrebbe essere l'allenatore che sostituirà Gasperini se e quando andrà via dall'Atalanta, se i tempi saranno giusti. De Zerbi con quel tipo di calcio lo vedrei benissimo in Europa. Italiano lo devo osservare meglio, ma mi piace la sua proposta di gioco.

Poi chiaro, spesso la carriera di un allenatore e' appesa a un filo: Giampaolo dopo aver perso la sua buona reputazione al Milan, e' riuscito a peggiorare la sua situazione col Toro. Di Francesco dopo il Sassuolo si e' preso una bella soddisfazione con la Roma sfiorando la finale di Champions', poi però con la Roma e' finito male e le ultime esperienze con Samp e Cagliari lo hanno fatto passare in secondo piano come allenatore.

Piccola postilla su Gotti. Per me non così male come dici. Alla fine ha preso una squadra che da anni non faceva nulla di che, anzi, e l'ha resa quantomeno una realtà solida e ostica. Poi non parliamo di un maestro europeo, questo sì, però ancora non mi sentirei di metterlo insieme ad altri allenatori che hai nominato, visto che dal nulla ha tirato fuori due buone annate. Anche se non bisogna scordarsi che sono poche le squadre di quella caratura che hanno in squadra due come Musso e De Paul.

Tornando all'Inter, torno a dire che non amo Conte, ma che bisogna riconoscergli di avere un'idea di calcio che ha insinuato nei suoi giocatori portandoli a giocare, spesso e volentieri, al meglio delle loro potenzialità. Un'idea di calcio che e' vero che a volte rischia di concedere troppo il pallino agli avversari, ma che tuttavia ha il pregio di mettere molti dei propri giocatori nelle condizioni ideali per fare bene e portare pericoli.
TATTICA |#53
09 апр. 2021 г. - 10:15 Часов
Originariamente scritto da bonf89

Originariamente scritto da ingecomeveron

Vostri pareri?




Ad ogni modo, sta diatriba tra giochisti e risultatisti che molti fanno e' fine a se stessa. E' chiaro infatti che:
- il risultato interessi anche ai "giochisti", solo che vogliono sfruttare certe potenzialità della rosa o certi meccanismi per arrivare al risultato:
- non e' detto che i risultatisti non possano attuare un bel gioco: per caso il goal di ieri, o del derby, sono più brutti dell'osannatissimo tiki taka? Oltretutto, ma ci sono tanti a cui annoia il tiki taka, quindi la divisione e' puramente soggettiva spesso e volentieri.


Anche io volevo dare un parere tra giochisti e risultatisti.
Come ha detto bene @bonf89 è ovvio che tutti vogliono vincere, sia un Allegri che un De Zerbi.
Poi per me il gioco di Conte nell'Inter non mi dispiace anzi.
E se proprio devo scegliere se il tiki taka in cerca di una verticalizzazione per tutta la patita ma poi lasciarmi scoperto in caso di contropiede o una difesa solida e in pochi passaggi un azione pericolosa allora preferisco la seconda.
Quindi come detto è assolutamente soggettiva la valutazione.
Originariamente scritto da bonf89

Piccola postilla su Gotti. Per me non così male come dici. Alla fine ha preso una squadra che da anni non faceva nulla di che, anzi, e l'ha resa quantomeno una realtà solida e ostica. Poi non parliamo di un maestro europeo, questo sì, però ancora non mi sentirei di metterlo insieme ad altri allenatori che hai nominato, visto che dal nulla ha tirato fuori due buone annate. Anche se non bisogna scordarsi che sono poche le squadre di quella caratura che hanno in squadra due come Musso e De Paul


Volevo anche aggiungere su Gotti che anche per me è un buon allenatore, anche se davvero molto sottovalutato.
Quest'anno ha fatto diventare la difesa friulana un muro ed è riuscito a valorizzare al massimo la classe di de Paul, poi se tra i tanti attaccanti che ha ne trova uno che sa fare 10 gol potrà ambire a qualcosina di più.
Эта статья в последний раз редактировалась Serwsdrr 09 апр. 2021 г. на 10:21 Часов
TATTICA |#54
09 апр. 2021 г. - 11:00 Часов
Originariamente scritto da bonf89

Originariamente scritto da ingecomeveron

Vostri pareri?


Beh, che dire, ottime considerazioni.

Sapete che non sono un amante di Conte, però gli va dato atto di aver fatto qualcosa di ottimo. A livello di gruppo l'Inter non era così compatta dall'era Mourinho, così non era così fuori dalle polemiche e dal fuoco incrociato dei media da molto molto tempo. Segno che molti considerino praticamente concluco il campionato anche che non ci siano state poi così tante polemiche per il mancato rigore su Raspadori con annesso contropiede e goal del raddoppio: fosse successo in altri momenti sarebbe venuto giù il mondo.

L'azione del primo goal e' qualcosa di fantastico ma non e' qualcosa di nuovo: chi parla di un'Inter che gioca solo di contropiede dovrebbe vedersi questo goal come quello del derby così come altri che nascono tutti così. Si attira la pressione, la si elude con ottimi tocchi, e poi si punta veloci la porta.

Quando hanno chiesto a De Zerbi qualcosa riguardo l'aver preso goal su due contropiedi, lui si e' stizzito, probabilmente prendendola come un'accusa sul fatto che magari avrebbe dovuto essere meno arrembante contro una big, e ha detto quindi lui stesso che il primo goal non e' un contropiede (Tiribocchi), e che in ogni caso non e' una vergogna prendere goal in contropiede.
https://youtu.be/Lxx7RiQ-J2k?t=220

Ad ogni modo, sta diatriba tra giochisti e risultatisti che molti fanno e' fine a se stessa. E' chiaro infatti che:
- il risultato interessi anche ai "giochisti", solo che vogliono sfruttare certe potenzialità della rosa o certi meccanismi per arrivare al risultato:
- non e' detto che i risultatisti non possano attuare un bel gioco: per caso il goal di ieri, o del derby, sono più brutti dell'osannatissimo tiki taka? Oltretutto, ma ci sono tanti a cui annoia il tiki taka, quindi la divisione e' puramente soggettiva spesso e volentieri.

Tra i risultatisti più celebri Allegri, che ha avuto da dire più volte anche con Adani, uno che invece e' fan degli allenatori esteti. Ma se Allegri riesce a tirare fuori qualcosa di buono con ogni rosa, dopo qualsiasi tipo di mercato, e' sicuramente una cosa buona. Magari lui sarebbe riuscito a valorizzare Eriksen molto prima di un anno. Di contro magari le partite dell'Inter sarebbero state più "anonime", chi lo sa. E di contro lui non e' riuscito a valorizzare uno come Cancelo che ancora rimpiango e ora rimpiangono pure a Torino. Questo per dire che i pro e i contro ci sono in ogni caso.

Io comunque, vedendo un Sassuolo con un'idea così ben radicata, uno Spezia così mordace nonostante una rosa non di altissimo livello, un Verona sempre all'altezza e interessante, vorrei proprio vedere questi allenatori alle prese con sfide più impegnative. Juric sinceramente potrebbe essere l'allenatore che sostituirà Gasperini se e quando andrà via dall'Atalanta, se i tempi saranno giusti. De Zerbi con quel tipo di calcio lo vedrei benissimo in Europa. Italiano lo devo osservare meglio, ma mi piace la sua proposta di gioco.

Poi chiaro, spesso la carriera di un allenatore e' appesa a un filo: Giampaolo dopo aver perso la sua buona reputazione al Milan, e' riuscito a peggiorare la sua situazione col Toro. Di Francesco dopo il Sassuolo si e' preso una bella soddisfazione con la Roma sfiorando la finale di Champions', poi però con la Roma e' finito male e le ultime esperienze con Samp e Cagliari lo hanno fatto passare in secondo piano come allenatore.

Piccola postilla su Gotti. Per me non così male come dici. Alla fine ha preso una squadra che da anni non faceva nulla di che, anzi, e l'ha resa quantomeno una realtà solida e ostica. Poi non parliamo di un maestro europeo, questo sì, però ancora non mi sentirei di metterlo insieme ad altri allenatori che hai nominato, visto che dal nulla ha tirato fuori due buone annate. Anche se non bisogna scordarsi che sono poche le squadre di quella caratura che hanno in squadra due come Musso e De Paul.

Tornando all'Inter, torno a dire che non amo Conte, ma che bisogna riconoscergli di avere un'idea di calcio che ha insinuato nei suoi giocatori portandoli a giocare, spesso e volentieri, al meglio delle loro potenzialità. Un'idea di calcio che e' vero che a volte rischia di concedere troppo il pallino agli avversari, ma che tuttavia ha il pregio di mettere molti dei propri giocatori nelle condizioni ideali per fare bene e portare pericoli.


Io avevo sentito parlare De Zerbi alla BoboTV.
Tutti gli dicevano che era pronto per una big, ma lui ha detto chiaramente che non conta quanto sia grande la squadra, ma che conta il progetto dove vieni inserito. E che quindi accetterebbe solo panchine in cui gli viene permesso di esprimere il suo calcio.

Questo perchè come dici allenatori come Giampaolo e Di Francesco hanno fallito in una big e poi da lì sono calati. E secondo me in situazioni del genere conta molto anche il lato psicologico.
Ma sono stati messi nelle condizioni di fare il proprio lavoro?
Di Francesco ha fatto molto bene nel 17/18 con la semifinale Champions, persa con un gol di scarto. E nonostante le cessioni di Salah, Rudiger e Paredes.
L'anno dopo però ceduti Allison, Strootman e Nainggolan gli son stati presi Olsen, Pastore e Nzonzi. Passi da un portiere splendido coi piedi a uno coi ferri da stiro. Da due mezzali dinamiche a un trequartista bollito e un giocatore che non ha mai giocato da regista davanti la difesa.
Poi è logico che fai male. E non è un discorso di ruoli, ma di caratteristiche. Se vuoi giocare un calcio di un certo tipo e ti prendono giocatori opposti finisci per far male. O devi avere il coraggio di prendere e andertene o non accettare.

Come Gasperini quando era venuto all'Inter e gli han detto che non poteva giocare a 3. Ci ha messo anni poi per riprendere la credibilità.

O Giampaolo al Milan che si è trovato senza un trequartista di un certo tipo e senza attaccanti di un certo tipo. Con Maldini che viene giustamente incensato per i buoni acquisti fatti. Ma bisogna anche considerare che ha fatto una squadra totalmente inadatta a Giampaolo e adatta invece al calcio più verticale di Pioli.


@Serwsdrr Gotti sicuramente ha fatto un buon lavoro e magari è meglio di quello che penso. Ma ha tanta qualità all'Udinese per segnare così poco. Le volte che l'ho visto mi sembrava una squadra solidissima dietro ma con pochissime idee davanti.


Sull'Inter invece è incredibile come ancora la costruzione venga confusa con il contropiede.
Fossi io Conte sbotterei. Forse è per questo che mette i video su instagram. Parlano sempre di contropiede quando è lui che si crea un contropiede partendo dal portiere e dai difensori.
Questo fa capire anche come chi commenta il calcio non capisca bene quello di cui sta parlando.

•     •     •

"Ogni anno facevo una vacanza, andavo, andavo a Firenze, c'è un caffè sulle rive dell'Arno. Ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca. E avevo un sogno: che un giorno, guardando tra la gente ai tavoli, l'avrei vista lì, con, con sua moglie e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo che ce l'aveva fatta, che era felice."
Alfred Pennyworth, Il Cavaliere Oscuro il Ritorno

Эта статья в последний раз редактировалась ingecomeveron 09 апр. 2021 г. на 11:29 Часов
TATTICA |#55
09 апр. 2021 г. - 18:53 Часов
Originariamente scritto da ingecomeveron
@Adiluk99

Vorrei partire da questo video di Conte per fare un ragionamento più ampio.
Ben venga se si vogliono aggiungere al dibattito anche gli altri utenti @bonf89 @Serwsdrr @Rafael98

https://www.instagram.com/p/CNZ2aPmKD50/

Conte titola il video 4-2-4, come il suo vecchio modulo originario pre Juventus.
Eriksen scende al fianco di De Vrij, con Skriniar e Darmian che si posizionano come terzini, andando a comporre un 4-2-4 con Barella e Gagliardini in mezzo e i due esterni che si alzano.
Eriksen e De Vrij si scambiano il pallone, poi parte una combinazione classica per risalire velocemente il campo.
Skriniar->Barella->Hakimi->Lautaro->Young->Lukaku.
Coinvolti 8 giocatori a toccare il pallone e azione che si chiude con il gol di Lukaku.
Con l'area attaccata in massa da 4 giocatori più il quinto che crossa in zona offensiva.

Da questa azione che porta in vantaggio l'Inter dopo 10 minuti vorrei aprire il dibattito sulla grande polemica già aperta sui giornali e sui social e che con questa partita è ancora più accentuata. Quella tra giochisti e risultatisti, in questo caso applicata a De Zerbi e Conte, ma che potrebbe essere applicata anche a Flick e Pochettino per la partita di Champions tra Bayern e PSG.

Nel calcio per fortuna non c'è un solo modo di giocare o un solo modo di vincere.
Io però quella divisione sopra proprio non la capisco. Nessun allenatore vuole fare del bel gioco tanto per senza provare a vincere. Allo stesso tempo chi punta più al risultato non per forza non ha un'idea di gioco.

Perchè aldilà del bello o brutto che può essere relativo (io per esempio odiavo l'ultimo Barca di Guardiola con Fabregas punta) l'importante per me è che ci sia un'idea di gioco chiara.
L'Inter può giocare partite belle o brutte, ma ha un'idea chiara. Risalire il campo velocemente con la costruzione dal basso o con il contropiede, isolare i suoi giocatori più forti in 1vs1, avere solidità difensiva ecc.
Allo stesso tempo il Sassuolo ha la sua identità. Con il possesso palla e i triangoli, per poi verticalizzare.
Però non bisogna criticare De Zerbi per aver avuto il 70% di possesso palla con passaggi per lo più orizzontali, perchè l'Inter è stata in grado di non concedere mai verticalizzazioni o spazi.
Come non va criticato Conte per aver lasciato il possesso agli avversari, mettendosi poi nelle condizioni migliori per attaccare con spazio.

Ora uno viene fatto passare come maestro quando vince e come esteta quando perde o l'altro come anticalcio quando va a giocare una determinata partita sui punti di forza suoi e deboli dell'avversario vincendo.

E ripeto che lo stesso discorso è applicabile a Bayern-PSG. Perchè se hai Mbappè e Neymar che sono devastanti quando hanno campo è forse la scelta più logica lasciare la palla al Bayern e colpirla alle spalle.
Non è pirla Flick perchè tiene palla e difende sempre in avanti, come non è stato anticalcio Pochettino a fare una partita di contenimento ed essere devastante quando trova campo da attaccare.


Ora il dibattito tornerà a favore di quelli che sostengono che la costruzione dal basso e il mantenimento del possesso non sono utili. Intendendo poi Conte come un allenatore da difesa e contropiede mentre è riuscito a sviluppare una costruzione dal basso per certi versi incredibile, perchè squadre che riescono ad arrivare al tiro così velocemente partendo da dietro ne vedo poche.

Mentre dovrebbe concentrarsi su come si sia sviluppato il calcio all'estero e come dovremmo importare sempre più i concetti. Applicandoli poi in base alla situazioni e ai giocatori.

Perchè se l'Inter avesse tenuto il possesso per il 70% senza mai mettere Lukaku nelle condizioni di attaccare in campo aperto ci sarebbe stato qualcosa di sbagliato.
Discorso ugualmente applicabile al PSG, perchè non mettere Mbappè nelle condizioni di attaccare lo spazio in velocità sarebbe un errore.

E concentrarsi sulle idee, che possono essere le più diverse possibili, ma devono esserci le idee e l'identità.
Perchè un allenatore bravo può essere De Zerbi come D'Aversa o Italiano come Juric, pur giocando tutti in modi completamente diversi.
Mentre dovrebbero essere accontonati quegli allenatori che hanno secondo me poche idee e giocano un calcio spesso semplicemente speculativo e improvvisato, come possono essere i Gotti, Ballardini, Iachini e via dicendo.



Vostri pareri?


Un allenatore che in 2 anni è riuscito a dare 12 punti alla squadra che vinceva in Italia da 9 anni merita solo complimenti,a noi tifosi interessano i trofei,alle società invece trofei e valorizzazione dei calciatori. . ecco Conte è riuscito a valorizzare la rosa? Bastoni? Barella? Lautaro? Lukaku? e non dimenticherei la finale col Siviglia perchè quelle ti mettono anzi trasmettono a Conte ancora più cattiveria sportiva per vincere . .

Sui moduli,schemi,azioni,contropiedi,costruzioni dal basso,lanci lunghi,verticalizzazioni,passaggi in orizzontale,possesso palla. . ogni allenatore deve anzi dovrebbe costruire il tutto conoscendo le caratteristiche dei calciatori e nel caso di Skriniar/Godin lavorarci per farli rendere al massimo ed una possibilità credo l'abbia data a tutti o quasi tranne alcuni calciatori che non riteneva idonei . .

Poi ci sarà sempre l'allenatore che sbaglierà qualche valutazione tipo Allegri con Cancelo e un altro invece che esalterà le caratteristiche dello stesso tipo Guardiola. . è il bello ed il brutto del calcio. . mi ricordo alcuni casi con R.Carlos,Davids,Henry,Bergkamp,Kluivert,Viera,Aubameyang e magari altri che non ricordo che in un club non sentono fiducia e invece con altri dirigenti/allenatori riescono a mostrare tutto il potenziale. .

Su De Zerbi e Italiano direi che è il caso di migliorare la fase difensiva perchè sono ottimi allenatori ma devono iniziare a curare di più la fase difensiva. . poi De Zerbi lo vedrei bene a Firenze con un nuovo progetto e Italiano magari all'Hellas con Juric al Napoli poichè De Laurentiis già 10 anni fa quasi prese Gasperini ma poi cambiò idea perchè Mazzarri rinnovò. . e terrei d'occhio anche Dionisi dell'Empoli per il futuro. .
TATTICA |#56
13 апр. 2021 г. - 15:35 Часов
Originariamente scritto da bonf89
Bellissimo articolo sull'importanza della coppia Lautaro-Lukaku, con attenzione sui movimenti, sia della coppia che della squadra, e sull'evoluzione della tattica di Conte da inizio anno a fine anno. In realtà molte cose sono già state dette qui, soprattutto da @ingecomeveron , ma un occhio ce lo butterei. Soprattutto visto che si continua a sentire da più parti narrazioni di un'Inter esclusivamente contropiedista, per poi scoprire, dati DAZN, che e' la prima squadra per numero di goal con almeno 8 passaggi prima di concludere a rete.

ARTICOLO LU-LA


Riporto qui nella sezione tattica perchè volevo aggiungere delle considerazioni oltre a quello di cui parla l'articolo.

Partendo da qui.
https://www.youtube.com/watch?v=wp-LfbyZ3-Y

Bastoni-Darmian-Eriksen-De Vrij-Skriniar-Hakimi-Lukaku-Hakimi-Darmian
Solo qui sono 7 passaggi per andare al tiro e non fanno vedere quelli prima.
Voglio vedere chi dice che è un brutto gol questo.
E soprattutto i principi sono gli stessi di quando attacca in campo aperto. Ampiezza, 1vs1 di Lukaku, spazio per attaccare la profondità, Lautaro che impegna i centrali.

Altra cosa è il bacio di Conte ad Hakimi. Hakimi le ultime non stava facendo bene, confusionario sbagliava molte scelte. E qui subentra la gestione Conte. Perchè se non fai bene ti siedi in panchina. Ma se quando entri fai le cose giuste, perchè sei entrato concentrato e con voglia invece di essere arrabbiato o svogliato per la panchina, e vieni premiato.


Riaggangiandomi all'articolo sopra volevo parlare di quella che è l'evoluzione di questa squadra.
Perchè ieri sera ho visto la BoboTV che affrontava l'argomento.
Premetto che come trasmissione è interessante e mi capita di guardarla spesso. Anche se devo dire che sta diventando un po' ripetitiva a livello di concetti espressivi e gli interpreti si stanno trasformando un po' troppo in santoni, soprattutto Cassano. Mentre Adani, che ritengo l'opinionista più preparato in Italia, sta combattendo una sua personale battaglia con i vertici di Sky, soprattutto Caressa e Bergomi, che non sto capendo molto.

Tornando all'Inter c'erano dei pareri discordandi tra di loro.
Ventola diceva che se la Champions si fosse giocata ora l'Inter avrebbe avuto risultati diversi. Cassano diceva di no perchè l'Inter gioca troppo male. Adani invece si metteva in mezzo ai due parlando di quelli che sono i meriti dell'Inter e di Conte.

Il discorso poi era molto centrato su Eriksen, perchè da quando è stato inserito titolare fisso l'Inter vince sempre (anche se ne aveva vinte 8 di fila senza Eriksen).
E senza dubbio l'Inter è migliorato con l'ingresso di Eriksen.
Ma nessuno ha parlato del lavoro che ha fatto sia Eriksen che Conte per arrivare qui.
Esaltavano Eriksen per non essersi ribellato quando giocava poco, perchè Conte lo umiliava lasciandogli pochi minuti.
Nessuno però ha parlato di quanto Eriksen fosse un giocatore diverso prima rispetto a quello che è adesso.
Perchè non è che Conte una mattina si è svegliato, l'ha messo titolare e fine. Perchè Conte ha lavorato su Eriksen facendogli capire come entrare nella squadra ed Eriksen ha adattato il suo gioco a quella che è l'identità della squadra.

E da qui, come detto anche sopra, anche il discorso della squadra che gioca male (aldilà che il bello o il brutto è soggettivo).
Ma questa squadra ha creato ora un'identità che prima aveva, ma non così definita.
Perchè ora sa quando difendere alto in pressione o quando schiacciarsi. Sa attaccare sia costruendo dal basso che palleggiando nella metà campo avversaria.
Soprattutto sa che è in grado di creare occasioni a prescindere dal baricentro utilizzato. E se le occasioni non vengono buttate i risultati arrivano.
Perchè in campionato c'è stata una sola occasione contro l'Udinese in cui non si è riusciti a far gol.

Perchè il progetto e il lavoro di Conte si vedono. Nonostante ci fosse chi voleva cacciarlo alla fine dell'anno scorso o dopo l'eliminazione dalla Champions.
Ma un progetto deve avere il tempo per svilupparsi.

•     •     •

"Ogni anno facevo una vacanza, andavo, andavo a Firenze, c'è un caffè sulle rive dell'Arno. Ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca. E avevo un sogno: che un giorno, guardando tra la gente ai tavoli, l'avrei vista lì, con, con sua moglie e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo che ce l'aveva fatta, che era felice."
Alfred Pennyworth, Il Cavaliere Oscuro il Ritorno
TATTICA |#57
15 апр. 2021 г. - 12:29 Часов
@bonf89 @ingecomeveron

Ho letto l'articolo ma ho dovuto rimuginarci un po'.

Sostanzialmente lo condivido, ma mi ha fatto pensare alla terza scelta (Sanchez) che se non entra a gara in corso per sparigliare le carte a volte sembra un corpo estraneo negli automatismi.
Se l'inter fa perno spesso (spesso, non sempre) su Lukaku, il cileno ha difficoltà ad attaccare lo spazio (cosa che invece fa benissimo Lautaro).
Invece se messo a fianco a Lautaro tendenzialmente potrebbe andare incontro ma non farebbe da perno, e anche il gioco cambia.
Sanchez invece si va a collocare (o a spostarsi) in quella posizione di trequartista/rifinitore, sia quando gioca come terzo d'attacco che quando gioca come seconda punta, preferendo venire incontro (e magari poi saltare anche l'uomo eh) rispetto che attaccare lo spazio.

Ecco forse perché con Cagliari si è un po' faticato: i tre centrocampisti "di geometria" hanno infatti tirato molto da fuori perché forse mancava qualcuno che andava a riempire gli spazi. Centrocampo di geometria che comunque è la chiave di volta per scardinare le difese estremamente chiuse.

Quindi forse è auspicabile, per un proficuo utilizzo di Sanchez negli schemi, avere una mezz'ala abile nell'inserimento più che nella geometria. Imho i migliori che abbiamo in rosa per questo ruolo sono Barella e Vecino (più di Vidal e Gagliardini) - EDIT: che andrebbe a creare una nuova soluzione agli automatismi contiani (che comunque non è mai un male avere più soluzioni)

Non lo so, pensieri in libertà.
Che ne pensate?

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"Il successo ti dà falsi positivi sulle tue conoscenze" (JF)

Эта статья в последний раз редактировалась korost 15 апр. 2021 г. на 12:37 Часов
TATTICA |#58
15 апр. 2021 г. - 12:43 Часов
Originariamente scritto da korost
@bonf89 @ingecomeveron

Ho letto l'articolo ma ho dovuto rimuginarci un po'.

Sostanzialmente lo condivido, ma mi ha fatto pensare alla terza scelta (Sanchez) che se non entra a gara in corso per sparigliare le carte a volte sembra un corpo estraneo negli automatismi.
Se l'inter fa perno spesso (spesso, non sempre) su Lukaku, il cileno ha difficoltà ad attaccare lo spazio (cosa che invece fa benissimo Lautaro).
Invece se messo a fianco a Lautaro tendenzialmente potrebbe andare incontro ma non farebbe da perno, e anche il gioco cambia.
Sanchez invece si va a collocare (o a spostarsi) in quella posizione di trequartista/rifinitore, sia quando gioca come terzo d'attacco che quando gioca come seconda punta, preferendo venire incontro (e magari poi saltare anche l'uomo eh) rispetto che attaccare lo spazio.

Ecco forse perché con Cagliari si è un po' faticato: i tre centrocampisti "di geometria" hanno infatti tirato molto da fuori perché forse mancava qualcuno che andava a riempire gli spazi. Centrocampo di geometria che comunque è la chiave di volta per scardinare le difese estremamente chiuse.

Quindi forse è auspicabile, per un proficuo utilizzo di Sanchez negli schemi, avere una mezz'ala abile nell'inserimento più che nella geometria. Imho i migliori che abbiamo in rosa per questo ruolo sono Barella e Vecino (più di Vidal e Gagliardini)

Non lo so, pensieri in libertà.
Che ne pensate?



Ti cito le mie parole dopo Inter-Cagliari:
Originariamente scritto da ingecomeveron


Un appunto lo faccio però su Sanchez. Si meritava sicuramente di giocare titolare, ma non ha fatto una bella partita.
Soprattutto il suo venire incontro sempre e comunque non aiuta Lukaku come quando Lautaro alterna i movimenti incontro all'attacco della profondità.
Quando Sanchez ha attaccato la profondità si è creata una buona occasione per Darmian.
Nel gol la sola presenza di Lautaro crea il presupposto per l'1vs1 di Lukaku, con Lautaro marcato da due e Darmian che può inserirsi dal lato opposto.

Vorrei rivederlo con Lautaro per Sanchez questo centrocampo.


I dubbi sono gli stessi.
Sanchez non attacca la profondità e non stressa la linea avversaria come fa Lautaro. Ti dà delle opzioni completamente diverse.
Con il Cagliari si è forse cercato troppo il palleggio con i 3 di centrocampo più Sanchez.
Con l'ingresso di Lautaro è arrivato il gol.

Lautaro ha due dimensioni. Può venire incontro sia per giocare che per saltare l'uomo con il primo controllo, che sta migliorando sempre più. In più attacca la profondità e stressa la linea difensiva avversaria.

Se con Lukaku gioca Lautaro, la difesa avversaria deve stare molto più attenta, perchè se si distrae un attimo Lautaro la attacca alle spalle. E quindi questo crea spazi per Lukaku. Perchè se difendi a 3, 4 o 5 non puoi mettere due uomini su Lautaro e due su Lukaku. Quindi crei gli 1vs1.

Sanchez invece gira largo e viene più incontro. Quindi chi lo marca non deve metterci la stessa attenzione che ci mette su Lautaro. Perchè su Sanchez viene molto aiutato dai centrocampisti. E quindi può tenere un occhio fisso su Lukaku.

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"Ogni anno facevo una vacanza, andavo, andavo a Firenze, c'è un caffè sulle rive dell'Arno. Ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca. E avevo un sogno: che un giorno, guardando tra la gente ai tavoli, l'avrei vista lì, con, con sua moglie e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo che ce l'aveva fatta, che era felice."
Alfred Pennyworth, Il Cavaliere Oscuro il Ritorno
TATTICA |#59
15 апр. 2021 г. - 12:50 Часов
Originariamente scritto da ingecomeveron
Originariamente scritto da korost

@bonf89 @ingecomeveron

Ho letto l'articolo ma ho dovuto rimuginarci un po'.

Sostanzialmente lo condivido, ma mi ha fatto pensare alla terza scelta (Sanchez) che se non entra a gara in corso per sparigliare le carte a volte sembra un corpo estraneo negli automatismi.
Se l'inter fa perno spesso (spesso, non sempre) su Lukaku, il cileno ha difficoltà ad attaccare lo spazio (cosa che invece fa benissimo Lautaro).
Invece se messo a fianco a Lautaro tendenzialmente potrebbe andare incontro ma non farebbe da perno, e anche il gioco cambia.
Sanchez invece si va a collocare (o a spostarsi) in quella posizione di trequartista/rifinitore, sia quando gioca come terzo d'attacco che quando gioca come seconda punta, preferendo venire incontro (e magari poi saltare anche l'uomo eh) rispetto che attaccare lo spazio.

Ecco forse perché con Cagliari si è un po' faticato: i tre centrocampisti "di geometria" hanno infatti tirato molto da fuori perché forse mancava qualcuno che andava a riempire gli spazi. Centrocampo di geometria che comunque è la chiave di volta per scardinare le difese estremamente chiuse.

Quindi forse è auspicabile, per un proficuo utilizzo di Sanchez negli schemi, avere una mezz'ala abile nell'inserimento più che nella geometria. Imho i migliori che abbiamo in rosa per questo ruolo sono Barella e Vecino (più di Vidal e Gagliardini)

Non lo so, pensieri in libertà.
Che ne pensate?



Ti cito le mie parole dopo Inter-Cagliari:
Originariamente scritto da ingecomeveron

Un appunto lo faccio però su Sanchez. Si meritava sicuramente di giocare titolare, ma non ha fatto una bella partita.
Soprattutto il suo venire incontro sempre e comunque non aiuta Lukaku come quando Lautaro alterna i movimenti incontro all'attacco della profondità.
Quando Sanchez ha attaccato la profondità si è creata una buona occasione per Darmian.
Nel gol la sola presenza di Lautaro crea il presupposto per l'1vs1 di Lukaku, con Lautaro marcato da due e Darmian che può inserirsi dal lato opposto.

Vorrei rivederlo con Lautaro per Sanchez questo centrocampo.


I dubbi sono gli stessi.
Sanchez non attacca la profondità e non stressa la linea avversaria come fa Lautaro. Ti dà delle opzioni completamente diverse.
Con il Cagliari si è forse cercato troppo il palleggio con i 3 di centrocampo più Sanchez.
Con l'ingresso di Lautaro è arrivato il gol.

Lautaro ha due dimensioni. Può venire incontro sia per giocare che per saltare l'uomo con il primo controllo, che sta migliorando sempre più. In più attacca la profondità e stressa la linea difensiva avversaria.

Se con Lukaku gioca Lautaro, la difesa avversaria deve stare molto più attenta, perchè se si distrae un attimo Lautaro la attacca alle spalle. E quindi questo crea spazi per Lukaku. Perchè se difendi a 3, 4 o 5 non puoi mettere due uomini su Lautaro e due su Lukaku. Quindi crei gli 1vs1.

Sanchez invece gira largo e viene più incontro. Quindi chi lo marca non deve metterci la stessa attenzione che ci mette su Lautaro. Perchè su Sanchez viene molto aiutato dai centrocampisti. E quindi può tenere un occhio fisso su Lukaku.


Sì, esatto. E' per quello che dicevo che forse con Sanchez servirebbe un centrocampista più da incursione, così la difesa avversaria deve avere un occhio per chi arriva lasciando Sanchez al centrocampista, oppure un centrocampista avversario dovrà seguire l'incursore ma Sanchez rimane libero di muoversi oppure si tira fuori un difensore.

Non so se mi son spiegato smile

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"Il successo ti dà falsi positivi sulle tue conoscenze" (JF)
TATTICA |#60
15 апр. 2021 г. - 13:42 Часов
Originariamente scritto da korost
Originariamente scritto da ingecomeveron

Originariamente scritto da korost

@bonf89 @ingecomeveron

Ho letto l'articolo ma ho dovuto rimuginarci un po'.

Sostanzialmente lo condivido, ma mi ha fatto pensare alla terza scelta (Sanchez) che se non entra a gara in corso per sparigliare le carte a volte sembra un corpo estraneo negli automatismi.
Se l'inter fa perno spesso (spesso, non sempre) su Lukaku, il cileno ha difficoltà ad attaccare lo spazio (cosa che invece fa benissimo Lautaro).
Invece se messo a fianco a Lautaro tendenzialmente potrebbe andare incontro ma non farebbe da perno, e anche il gioco cambia.
Sanchez invece si va a collocare (o a spostarsi) in quella posizione di trequartista/rifinitore, sia quando gioca come terzo d'attacco che quando gioca come seconda punta, preferendo venire incontro (e magari poi saltare anche l'uomo eh) rispetto che attaccare lo spazio.

Ecco forse perché con Cagliari si è un po' faticato: i tre centrocampisti "di geometria" hanno infatti tirato molto da fuori perché forse mancava qualcuno che andava a riempire gli spazi. Centrocampo di geometria che comunque è la chiave di volta per scardinare le difese estremamente chiuse.

Quindi forse è auspicabile, per un proficuo utilizzo di Sanchez negli schemi, avere una mezz'ala abile nell'inserimento più che nella geometria. Imho i migliori che abbiamo in rosa per questo ruolo sono Barella e Vecino (più di Vidal e Gagliardini)

Non lo so, pensieri in libertà.
Che ne pensate?



Ti cito le mie parole dopo Inter-Cagliari:
Originariamente scritto da ingecomeveron

Un appunto lo faccio però su Sanchez. Si meritava sicuramente di giocare titolare, ma non ha fatto una bella partita.
Soprattutto il suo venire incontro sempre e comunque non aiuta Lukaku come quando Lautaro alterna i movimenti incontro all'attacco della profondità.
Quando Sanchez ha attaccato la profondità si è creata una buona occasione per Darmian.
Nel gol la sola presenza di Lautaro crea il presupposto per l'1vs1 di Lukaku, con Lautaro marcato da due e Darmian che può inserirsi dal lato opposto.

Vorrei rivederlo con Lautaro per Sanchez questo centrocampo.


I dubbi sono gli stessi.
Sanchez non attacca la profondità e non stressa la linea avversaria come fa Lautaro. Ti dà delle opzioni completamente diverse.
Con il Cagliari si è forse cercato troppo il palleggio con i 3 di centrocampo più Sanchez.
Con l'ingresso di Lautaro è arrivato il gol.

Lautaro ha due dimensioni. Può venire incontro sia per giocare che per saltare l'uomo con il primo controllo, che sta migliorando sempre più. In più attacca la profondità e stressa la linea difensiva avversaria.

Se con Lukaku gioca Lautaro, la difesa avversaria deve stare molto più attenta, perchè se si distrae un attimo Lautaro la attacca alle spalle. E quindi questo crea spazi per Lukaku. Perchè se difendi a 3, 4 o 5 non puoi mettere due uomini su Lautaro e due su Lukaku. Quindi crei gli 1vs1.

Sanchez invece gira largo e viene più incontro. Quindi chi lo marca non deve metterci la stessa attenzione che ci mette su Lautaro. Perchè su Sanchez viene molto aiutato dai centrocampisti. E quindi può tenere un occhio fisso su Lukaku.


Sì, esatto. E' per quello che dicevo che forse con Sanchez servirebbe un centrocampista più da incursione, così la difesa avversaria deve avere un occhio per chi arriva lasciando Sanchez al centrocampista, oppure un centrocampista avversario dovrà seguire l'incursore ma Sanchez rimane libero di muoversi oppure si tira fuori un difensore.

Non so se mi son spiegato smile


Sì ho capito il filo.

Il problema è che in rosa centrocampisti che possono inserirsi sono Gagliardini e Vecino, più Barella. Partendo come mezzala sinistra.
Sul centrodestra abbiamo un lato forte con Lukaku, Hakimi e Barella, che non toccherei.
Vorrebbe dire cambiare Eriksen ma scenderebbe la qualità.

Alternativa potrebbe essere andare a riempire quel vuoto con Perisc, che dall'esterno taglia tanto dentro.
E l'ampiezza sarebbe data da Bastoni (o Kolarov o Darmian) che si alza molto.

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"Ogni anno facevo una vacanza, andavo, andavo a Firenze, c'è un caffè sulle rive dell'Arno. Ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca. E avevo un sogno: che un giorno, guardando tra la gente ai tavoli, l'avrei vista lì, con, con sua moglie e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo che ce l'aveva fatta, che era felice."
Alfred Pennyworth, Il Cavaliere Oscuro il Ritorno
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